Un paradiso di comfort a Infernetto

15/11/2021

Nelle vicinanze di Roma è stato realizzato il condominio di Via Anterivo, una struttura pluriresidenziale costruita con filosofia NZEB (nearly zero energy building).

Nome del progetto: Condominio via Anterivo 
Anno di installazione: 
Ottobre 2018 
Numero e tipo di unità installate: 
3 pompe di calore in cascata di alta potenza PBM-i 20, 10 pannelli solari SB 20+O, Contabilizzatori di calore serie RCZ-MB 
Committente: 
Architettonica S.r.l. 
Progettista: 
Arch. Pablo Britos 
Progettista impianti: 
Ing. Andrea Vallati 
Ditta installatrice: 
GAP Clima S.r.l. 
Categoria: 
Edifici pluriresidenziali

 

Il progetto

A Infernetto, nelle vicinanze di Roma, è stata realizzata una struttura pluriresidenziale costituita da 26 unità immobiliari e costruita con filosofia NZEB (nearly zero energy building). Fondamentale, per il conseguimento della classe energetica A, è stata l’alta potenza di Baxi: pompe di calore ad alta potenza PBM-i, collettori solari SB 20+ O e moduli d’utenza Luna Sat RCZ MB. 
Fin dall’inizio della progettazione del fabbricato, situato in via Anterivo 20 a Roma, l’esigenza principale è stata quella di costruire un oggetto architettonico dall’alto valore aggiunto grazie alla progettazione stessa. Questa aveva come obiettivo l’interazione tra il contesto urbano e il clima. Una scommessa non indifferente nell’attuale panorama edilizio residenziale privato, dove tali fattori risultano spesso secondari rispetto al profitto economico. A Infernetto, invece, ha vinto la sostenibilità ambientale. Progettisti e costruttori non hanno voluto costruire appartamenti ai fini della pura vendita, bensì dotare il complesso edilizio di un alto valore aggiunto: contribuire per quanto possibile a vincere la grande scommessa dei nostri tempi - salvare il pianeta. 
È nato su questi presupposti il fabbricato di 26 appartamenti di via Anterivo, terminato nel 2018, che vanta caratteristiche uniche: area di accesso principale gerarchizzata; accesso all’area hall condominiale tramite una grande vetrata trasparente a tre piani, orientata a sud, con tende automatizzate che regolano l’entrata del sole e/o proteggono dal freddo invernale durante la notte; vetrate che si ripetono in scala minore in ogni appartamento, principalmente verso sud, con illuminazione controllata da frangisole orientabili (ingresso luce solare/ombreggiamento/oscurazione); eliminazione dell’uso di gas come combustibile; impianti centralizzati nell’intero edificio, sia per il condizionamento estivo/invernale che per la produzione di acqua calda sanitaria, con pannelli solari posati sulla copertura piana che producono energia per un solo contatore di scambio che serve i 26 appartamenti; centrale termica condominiale che alloggia i serbatoi di accumulo di acqua calda sanitaria (2.000 litri), prodotta prevalentemente dai pannelli solari termici condominiali; produzione di acqua calda e/o fredda per condizionamento e a supporto nella produzione dell’acqua calda sanitaria affidata a tre pompe di calore BAXI PBM-i 20 posizionate sul terrazzo tecnico, riscaldamento invernale a pavimento radiante e raffrescamento estivo tramite sistemi di aria canalizzati (il tutto contabilizzato tramite satelliti d’utenza per ogni appartamento; attestato prestazione energetica (APE) di tutti gli appartamenti: classe energetica A4; le cucine utilizzano energia elettrica per forno e fornelli a induzione). Grazie ai numerosi accorgimenti tecnici impiantistici, il fabbricato è stato inserito nell’elenco di edifici analizzati dall’ENEA per il controllo degli edifici NZEB d’Italia.

 

Il contesto. Parola d’ordine: DIALOGO

Il proficuo dialogo avvenuto fin dalla fase di progettazione tra il progettista e i tecnici ha rispecchiato perfettamente le intenzioni iniziali di assicurare la completa armonia fra inquilini, fabbricato e ambiente circostante. Costituito da 26 unità abitative, l’edificio ha una presenza formale importante perché sorge in una zona caratterizzata principalmente dalla presenza di villini a due piani. Ciononostante esso si integra armonicamente con l’ambiente circostante, creando nuovi spazi fisici e concettuali che per nulla contrastano con quelli preesistenti. 
Il dialogo si realizza anche con il clima (l’edificio sembra “un essere vivo”, che prende il sole quando è caldo e/o si copre quando fa freddo) e addirittura con l’arte: una scultura esterna realizzata dall’artista Vincenzo De Moro interagisce con l’interno e l’esterno della struttura offrendo un’esperienza artistica fruibile da tutti.

 

Le sfide/difficoltà

La principale difficoltà è stato il ridotto spazio nel locale tecnico che doveva alloggiare i serbatoi dell’ACS e il puffer per l’impianto, i vari circolatori e tutti i quadri elettrici necessari al corretto funzionamento. 
Questa problematica è stata risolta grazie ad uno studio dettagliato del posizionamento dei componenti realizzato nella fase pre-installativa.

 

Il sistema adottato

La committenza aveva la necessità di realizzare un impianto alimentato dalla sola energia elettrica con l’ausilio degli impianti solare termico e fotovoltaico. L’impianto doveva soddisfare la richiesta in riscaldamento, raffrescamento e produzione ACS per le 26 unità immobiliari. Si tratta di una costruzione di nuova generazione in cui si è voluto dare particolare importanza agli aspetti impiantistici ed energetici, ma anche agli aspetti domotici e alla regolazione automatica dei parametri. Si è optato dunque per un impianto centralizzato per la produzione di ACS, per il riscaldamento e per l’acqua sanitaria, e in estate per la produzione del raffrescamento, installando un sistema a pompa di calore con pannelli radianti in inverno e ventilconvettori canalizzati per l’estate. A supporto dell’impianto sono stati previsti dei pannelli solari termici e dei pannelli fotovoltaici, sempre centralizzati, per le esigenze di tutto il condominio. 
L’impianto è a pompa di calore a due tubi con satelliti per la contabilizzazione del calore. La distribuzione dell’acqua è a colonne montanti con distribuzione dal satellite all’interno dell’appartamento, divisa per la parte caldo e freddo. A caldo viene utilizzato il pannello radiante e a freddo il ventilconvettore canalizzato. Il sistema di produzione caldo freddo a pompa di calore è posto in copertura, dove è posizionata la centrale termica. All’interno della centrale ci sono anche i boiler di accumulo dell’acqua calda sanitaria alimentati dai pannelli solari termici, supportati in particolari condizioni dall’acqua calda proveniente dalla pompa di calore. Le tre pompe di calore Baxi PBM-i 20 (in cascata) sono pompe aria-acqua che lavorano con COP pari a 3.64. 
In questo particolare caso, probabilmente la soluzione più innovativa è stata la possibilità di monitoraggio e gestione da remoto delle principali variabili del sistema (la centrale termica in pompa di calore con solare termico per ACS è monitorata quotidianamente da remoto mediante il Remote Monitoring Baxi e, verificando i parametri di funzionamento, è possibile mantenere sempre ottimale il rendimento dell’impianto e prevenire possibili guasti). Efficientissimo anche l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione dell’acqua calda sanitaria con solare termico, oltre all’ impianto in pompa di calore centralizzato composto da 3 pompe di calore da 20 kW ciascuna con funzionamento in cascata.

 

I vantaggi del sistema

Tra i principali vantaggi forniti dal sistema installato vi sono decisamente il basso impatto inquinante della centrale termica, i ridotti costi di esercizio dovuti agli alti rendimenti dei vari componenti e l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

 

Considerazioni a lavoro finito

Dopo due anni di rodaggio, si può finalmente concludere che le esigenze della committenza sono state ampiamente soddisfatte: gli abitanti del fabbricato hanno apprezzato il comfort ma anche il risparmio derivante dall’utilizzo delle moderne tecnologie e delle energie rinnovabili. In particolare, la condivisione “comunitaria” della produzione di energia elettrica fotovoltaica e/o dell’acqua calda sanitaria ha spinto gli abitanti a interessarsi sul modo più opportuno per utilizzare al meglio queste risorse evitando inutili sprechi. L’edificio ha dimostrato come la tecnologia, se impiegata consapevolmente da ciascuno, può realmente contribuire a salvare il pianeta. 
Dal punto di vista architettonico, l’impatto è risultato quello voluto e gli abitanti sono fieri di identificarsi con una struttura dall’identità forte, che continua a essere oggetto di ammirazione.

 

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